Trovati i resti di sei animali con il microchip. La forestale ha rintracciato i proprietari che non hanno sporto denuncia. Per il professionista una sanzione da 20 mila euro

TRENTO. Un cimitero abusivo di cani nel giardino di un veterinario. E’ stata una scoperta macabra quella fatta da alcuni operai che qualche settimana fa stavano scavando vicino al giardino del professionista per dei lavori.

È stato subito avvertito il corpo forestale della Provincia che è intervenuto sul posto insieme a un veterinario provinciale. Il sopralluogo ha permesso di scoprire sei carcasse di cani sepolti in giardino. Avevano ancora tutte il microchip di riconoscimento.

È accaduto in una valle del Trentino e subito la notizia si è diffusa in paese, ma anche oltre. La forestale ha sequestrato il giardino e disseppellito le carcasse. Grazie ai microchip sono stati trovati i proprietari dei cani che sono stati tutti sentiti dagli inquirenti.

Il sospetto era che il veterinario si fosse fatto pagare per lo smaltimento delle carcasse e poi se ne fosse liberato seppellendole in giardino. Ma nessuno dei proprietari dei cani ha voluto presentare denuncia. Così la forestale non ha potuto procedere penalmente, ma gli accertamenti sono andati avanti ugualmente per via amministrativa. Infatti lo smaltimento delle carcasse di animali deve essere eseguito secondo precise, e severe, regole. Lo smaltimento secondo le regola prevede anche un costo non certo indifferente.

Il professionista si è giustificato dicendo che non era stato lui a prendere quell’iniziativa, ma che i cani erano sttati seppelliti da un suo familiare.

Al termine dell’istruttoria la forestale ha stilato un verbale piuttosto pesante con una sanzione di 20 mila euro. Il veterinario ha già pagato la maximulta cercando di chiudere in questo modo la vicenda.

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