«Sota era calmo, non abbaiava, non mordeva nessuno, il poliziotto ha tirato fuori la pistola e gli ha sparato». Con queste parole il senzatetto estone Tauri Ruusalu ha raccontato al giudice quanto accaduto il 22 dicembre scorso vicino a Plaza de España, a Barcellona, quando un agente della Guardia Urbana della capitale catalana ha ucciso il suo quattrozampe provocando un’ondata di manifestazioni e proteste in tutto il mondo.

Il giovane estone ha spiegato che quel giorno stava camminando, il suo cane era libero, senza guinzaglio. Secondo la sua versione, le due guardie urbane lo hanno fermato perché credevano che stesse fumando un spinello, ma lui nega tutto. Gli agenti gli avrebbero chiesto i documenti, ma in quel momento non li aveva perché li aveva lasciati a casa.

Il testimone ha detto che quando lui stava specificando come si scriveva il suo nome su un foglio, uno degli agenti lo ha colpito e “senza giustificazione” ha tirato fuori la pistola e ha sparato a Sota. Secondo il senzatetto il suo cane era calmo, non abbaiava, men che meno si era mostrato aggressivo con l’agente. Dopo Ruusalu è stato arrestato e portato alla stazione di polizia.

A fianco di Ruusalu in tribunale si sono schierate sei organizzazioni animaliste e il giovane estone è assistito, gratuitamente, dall’avvocato Inés Guardiola.

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