Lutto a Pescasseroli per la scomparsa dellʼorsa del centro Visite del Parco Nazionale, dove 26 anni fa fu trovata in pessime condizioni da un gruppo di escursionisti tedeschi e affidata alle cure dei veterinari
“Lauretta, l’orsa del Centro Visite di Pescasseroli, è morta”. L’annuncio, corredato da alcune foto recenti, sulla pagina Facebook del Parco nazionale d’Abruzzo: “Avevamo raccontato lo scorso 15 novembre dei problemi di salute che stavano affliggendo l’orsa Lauretta – si legge nel teso –  ospite del Centro Visite da quando fu trovata, nel lontano 1993, quasi moribonda da alcuni escursionisti tedeschi e pesava circa 3kg.

Nutrita e accudita dai veterinari, era riuscita a superare la crisi e fu destinata ad essere l’ambasciatrice della propria specie per migliaia di turisti e visitatori”.

 

La brutta notizia – Ad agosto di quest’anno Lauretta aveva iniziato a manifestare problemi nell’assumere la tipica posizione quadrupedale, con grosse ripercussioni sulla deambulazione. Portata a Roma presso la Clinica Veterinaria Monte Verde per una serie di accertamenti, era stata notata la presenza di numerosi problemi vertebrali che non hanno consentito di intervenire chirurgicamente.

 

E’ morta Lauretta, l’orsa di Pescasseroli ambasciatrice della specie per i turisti

Gli ultimi mesi – Negli ultimi mesi, purtroppo per Lauretta non ci sono stati miglioramenti. Anzi agli inizi di dicembre Il quadro clinico è ulteriormente peggiorato. Fino a domenica scorsa, quando l’anziana orsa, beniamina di bambini e genitori è morta. Tanta la commozione tra il personale del Parco e i tra visitatori.

 

Il lutto nel Parco – Lauretta aveva svolto per anni il ruolo di ambasciatrice dell’orso marsicano, facendosi fotografare e ammirare nei sui comportamenti quotidiani da migliaia di turisti che hanno potuto così sentire più vicini questi splendidi animali. Una perdita dolorosa per il Parco Nazionale d’Abruzzo.

 

Il ricordo di Lauretta – conclude il comunicato su Facebook – continuerà ad accompagnare la struttura nel percorso di divulgazione per migliorare la sensibilità e l’attenzione verso la specie simbolo della regione, una specie ancora minacciata e per questo al centro di continui sforzi di tutela e di conservazione”.
da tgcom24

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