«#Noinonsiamocontagiosi». Parte la Campagna di sensibilizzazione ideata dalla Croce Rossa Italiana (sezione di Roma Capitale) e dall’Ordine Medici Veterinari di Roma e provincia. Con il supporto di decine di personaggi dello spettacolo l’idea è quella di lanciare un messaggio in difesa dei nostri animali domestici: «Cani e gatti non infettano gli umani con il Covid-19, quindi, non li abbandonate!». Da Lino Banfi a Giancarlo Magalli, da Cinzia Leone a Lillo, passando per Alda D’Eusanio: i vip – attraverso un breve video postato sui social — invitano a seguire il loro esempio ed abbracciare ancora più forte il proprio amico a quattrozampe. Gli allarmi e le fake news rilanciati in questi giorni hanno creato una situazione di panico facendo registrare un incremento ingiustificato degli abbandoni. La Cri è quindi intervenuta attraverso la sua sezione cinofila per tranquillizzare la popolazione, poiché ad oggi non c’è alcuna prova scientifica che gli animali possano contrarre il Covid-19 o essere loro stessi veicolo di trasmissione per l’uomo.

L’Unico contagio che i nostri amici cani e gatti possono trasmetterci è l’Amore e la Fedeltà!

E proprio dall’Ordine dei Medici Veterinari di Roma e Provincia arrivano anche alcuni suggerimenti e consigli, facili da osservare, per affrontare l’emergenza di queste settimane: «Se la famiglia è sana il cane può essere portato a fare una regolare passeggiata, utile a svolgere anche i suoi bisogni fisiologici, purché questo non diventi motivo di assembramento con altre persone. La gestione di un animale implica un comportamento responsabile anche nel rapporto con il veterinario, che sarà bene contattare prima piuttosto che recarsi direttamente in ambulatorio se non esiste una reale emergenza, che solo il medico potrà valutare dagli elementi riportati telefonicamente. È altresì determinante che l’umano non nasconda eventuali sintomi di un sospetto contagio per paura di lasciare solo l’animale, poiché basterà contattare le Autorità competenti che si preoccuperanno di gestire il pet» (qui il commento di Fabrizio Rondolino «Con il coronavirus ci riscopriamo più simili agli animali. È la nostra natura ma anche la nostra cultura»).

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