Cara Desy,
mia dolcissima piccolina dai capelli color del miele e dagli occhietti vispi e neri come la notte.

Un freddo pomeriggio di gennaio, in una meravigliosa giornata di sole, il tuo piccolo cuoricino a smesso di battere.

Ti ho presa tra le mie braccia, il tuo corpicino era ancora caldo contro la fredda morte che ti ha portata via da tutti noi.

Ti ho stretta forte a me e ho baciato tra le lacrime le tue adorate zampine e il tuo meraviglioso pancino rosa. Avrei voluto durasse un’ eternità il nostro abbraccio.
Il dolore è immenso e niente potrà colmare il grande vuoto che hai lasciato, ma sono felice che tu ci abbia regalato per sedici anni il tuo amore puro e infinito.

Sai piccola Desy…C’è un posto in Paradiso chiamato “Ponte dell’Arcobaleno”.
Ci sono prati e colline per te e per tutti i nostri amici tanto speciali, così potrete giocare insieme. C’è tanto cibo, acqua e sole, sei al caldo e so che starai bene.
In questo meraviglioso luogo quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi vi ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.
Siete felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di voi sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che avete dovuto lasciare indietro.
Correte e giocate insieme, ma sai cosa succederà?
Un bel giorno Desy, improvvisamente, ti fermerai e guarderai lontano, verso l’orizzonte. I tuoi occhi lucidi saranno attenti, tremerai per l’impazienza: tutto ad un tratto ti staccherai dal gruppo e comincerai a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.

Ci hai riconosciuto, e quando finalmente saremo insieme, ci stringeremo in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarci mai più.
Una pioggia di baci felici bagnerà il nostro viso; le nostre mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina bionda e fisseremo ancora una volta i tuoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.

Allora attraverseremo insieme, il Ponte dell’Arcobaleno…

Arrivederci a quando sarà. E sarà. Dovessi impiegarci una vita».

Barbara Chiara Giulia Loris (Famiglia Cazzanti – Longoni)